Quartu c’è e ci sarà. Non solo il 25novembre
Un corteo con oltre mille persone ha sfilato per le vie della città, animandola con striscioni, cartelli, slogan e nastri rossi nel giorno del ricordo delle vittime di femminicidio. Tanti cittadini si sono fermati a guardare e riflettere formando due ali di folla ai lati del corteo. Desta meraviglia che ancora nel 2024 alcuni uomini di una certa età si meravigliassero della numerosa presenza maschile nella sfilata. “Ci funti puru meda ominis” quasi a sottolineare che il tema della manifestazione dovesse essere di stretta pertinenza femminile. Lampante testimonianza che c’è un grande lavoro culturale ed educativo ancora da fare. Un testimone raccolto dagli studenti e dalle studentesse dei diversi ordini di scuole che sono stati i grandi protagonisti dell’happening creativo nel parco del popolo turco.
Per primi gli alunni delle primarie con frasi, poesie, disegni e coreografie. A seguire gli studenti delle scuole medie con brani autoprodotti e profondi spunti di riflessione esternati al microfono con grande naturalezza e semplicità, che mirano dritti al cuore delle persone. Infine gli studenti del Brotzu, del Levi e del Motzo che hanno scandito in aria parole di impegno e di speranza, ritmando la canzone “E’ vietato morire” proposta dalla bella voce di una liceale.
Quartu c’è e ci sarà. Non solo il #25novembre. Come sta a testimoniare quel monumento in pietra sarda che rappresenta tre donne di diversa età.